/ita/ - Sezione Italiana - Siamo Tornati

>perché la conquista ingiustificata di un paese straniero viene considerata cattiva?

Non mi viene in mente nessun motivo particolare, chissà.

Poi non vedo nessuno additare l'Italia come nazione rapace e crudele per le quattro guerrette che abbiamo fatto.

>>2877

Le risorse sono una motivazione, non una giustificazione, pensavo fosse chiaro cosa intendevo.

>Anche l'Italia, per non rimanere tra gli scarti, ha avviato la sua campagna di conquista africana, ma non so che vantaggio ne abbia ottenuto

Noi siamo rimasti inculati dalla SGM, che ci ha levato tutto quando avevamo già seminato ma non ancora raccolto, quindi economicamente siamo andati in perdita.

I motivi per colonizzare erano anche buoni, a parte il prestigio (che solo la Germania ci ha accordato, fattore in più del nostro inculamento): dalla Libia per dire dovevamo stabilire una proficua rotta commerciale trans-sahariana che fosse una scorciatoia per le ricche colonie dell'Africa nera, sarebbe stato un affare; ma abbiamo fatto giusto in tempo a sottomettere i beduini. C'era anche la questione demografica, anche se le colonie non hanno fatto molto per alleviare la piaga dell'emigrazione.

Fatto sta che quando siamo partiti il vento stava già cambiando, e gli imperi che fino al giorno prima avevano razziato a destra e a manca guardarono i nostri tentativi con un misto abbastanza ipocrita di riprovazione e compassione.

>>3160

>sei lo stato italiano durante i primi decenni del '900

>occupi il corno d'africa

>da lì lanci un'invasione su larga scala verso la penisola araba

>occupi rapidamente il territorio

>le potenze europee ti schiacciano come un moscerino

>la Francia e l'Austria si dividono la Pianura Padana

>l'Inghilterra occupa Sardegna e Sicilia

>la disillusione devastante causa rivolte e insurrezioni

>il Regno d'Italia diventa la Repubblica Socialista dell'Appennino

>ti svegli tutto sudato

È un po' come quel proverbio che dice che a lavare il capo al ciuccio si spreca l'acqua e pure il sapone.

>>8375

>Vesuvio lavali col fuoco

Come Lupo, non sai che tutte le colonizzazioni fatte dai bianchi sono cattive?

>>3237

kek, questo

>>14346

>chi è Leopoldo II

>che ne hanno fatto i Britannici in Nigeria

Però detto tutto Leopoldo di Belgio non ha fatto niente di male.

Mi sto informando sull'argomento da un po'.

Vediamo da dove cominciare.

Il colonialismo italiano venne spinto all'inizio da armatori pseudogaribaldini per fottere incentivi al neonato Stato italiano (in pic: statua di Rubattino). Comprammo da un sultano (ed anche qui, solita pataccata a carico dei cpntribuenti) qualche ettaro di vero e proprio deserto nel Corno d'Africa ed ecco la prima base coloniale, e viene subito creata una linea commerciale con rotta Genova-Assab se non ricordo male (poi il traffico di merci fu talmente irrisorio che smisero di farle partire da Genova e spostarono la partenza a Marsiglia), ovviamente tutto sovvenzionato dallo Stato: introducevano la tassa sul macinato, e intanto bruciavano soldi in imprese completamente inutili. I giornali a loro volta vennero sovvenzionati da questi privati per pompare l'importanza delle colonie e descrivere le terre africane rimaste libere come terre del bengodi.

E questa è la base cialtronesca del colonialismo italiano. Se vi interessa continuo e vi parlo di adua e dell'aggressione agli ottomani.

>>18587

>i giornalisti finiscono sempre per essere un megafono per (((poteri forti))) che li pagano

intredessante

>>18587

>I giornalisti dipingevano l'Africa come la terra promessa

>I giornalisti dipingevano l'America come la terra promessa

>I giornalisti ora dipingono l'Europa come la terra promessa

F̷̧̻͉̟̳̱͓̳̦A̷̗ ̢̭̙̙̫̝͎̯͞P̵̢̪͚̮̜͢E̮̼͟N̛̺͓͚̮͓ͅS͚̮̗͕̦̮̲̬̯͠À͈̯̕R̠͖͕͔̰̞̫E̸̷̷͚͔̰̲̝ ͏̵̡͓͙̲M̤̼͕̫̬̠̫A̷̢̯̪͚̞̖͙̣ ҉̷̵͖̯̪̱D̪͖͖ͅA̗͜͠͡V̛̬͇̹̝͟V̲̪̪E̙̯̻̙͓͙Ŗ̶̦̪͟Ǫ̷̹̹̬̦̘̠͜

>>18589

>>18588

Pare che vi interessi, quindi vado con la puntata successiva.

Allora, per arrivare ad Adua bisogna contestualizzare un po'.

Senza andare a suggerire che la forzata unità d'Italia fosse anche quella una guerra di colonizzazione per ampliare il mercato dei risaioli piemontesi / francesi (ma per ogni rivolta al dominio del capitale del padrone del nord la risposta è stata sempre la stessa, ossia affogare il tutto in più sangue possibile), vediamo la situazione interna.

Intanto, hai metà del paese in continua rivolta, con bande di "briganti" (poco importa che fossero i regolari del - solo sulla carta - disciolto esercito borbonico) che fanno guerriglia nel meridione (Che Guevara che avrebbe inventato? tutte cazzate) e primi movimenti di operai sfruttati nullatenenti (per i nostalgici della lotta di classe, proletari) che cercano di farsi strada. Tu Stato, che a malapena sei riuscito a unificare il paese, che fai?

Massacri tutti.

Nei villaggi che ospitavano i briganti l'esercito stupra, dà fuoco a tutto e uccide a più non posso. In qualche libro si parla di cifre intorno alle 6000 vittime solo per quanto riguarda due villaggi del beneventano, e stiamo parlando in gran parte di civili.

86 morti in un mese nelle manifestazioni dei fasci siciliani.

Poi naturalmente uno prende la barca ed emigra in America e non vuole stare in un paese in cui ti massacrano se provi a far sentire la tua voce (nessun parallelo con gli sgaboguerra è voluto, quelli li fate voi).

Insomma, la situazione è una merda, non si riesce a pacificare il fronte interno, e cosa tira fuori Crispi dal cilindro (pressato dai soliti armatori/speculatori)? LE COLONIE. Facciamo l'impero coloniale anche noi, così i nostri poveri li mandiamo lì a coltivare la terra.

Ora, dicevo prima che i giornalisti bombardavano con questa storia della terra del bengodi, facilissima da conquistare, e che bastava mettere a frutto coll'ubertoso sudore italico e la sapienza agricola italiana.

Bene, il nostro governo e alla fine anche i nostri stessi speculatori ci credevano. Credevano alle stesse cazzate che la loro propaganda aveva inventato (un po' come la storia dell'infallibilità del Duce, alla fine ci credette pure lui e lì son cominciati i guai).

Hai voglia che qualcuno ancora sano di mente ai ministeri facesse sopralluoghi e dicesse "ma qui è solo pieni di negri poveri e incazzati, eucalipti/palme e altipiani/sabbia, che cazzo ci andiamo a fare? Non c'è nemmeno l'acqua! I costi di una guerra sarebbero insostenibili e non ce la ripaghi con quello che conquisti".

Niente, la guerra coloniale la fanno uguale. Crispi (che giusto un paio d'anni prima era stato coinvolto nel più grosso scandalo bancario italiano di allora, roba che carige, etruria e mps adesso sono bazzecole) manda giù l'esercito in Abissinia, una spedizione organizzata all'italiana (ovvero, alla cazzo di cane e con equipaggiamento da gita estiva al Gransasso, COME SEMPRE). Il generale Baratieri pensa di avere davvero a che fare con quattro negri, e suca. Suca fortissimo, poiché totalmente incapace dal punto di vista tattico-strategico (ma l'incapace al comando militare lo vederemo praticamente sempre nel corso delle guerre italiane, forse giusto Diaz e Amedeo d'Aosta si salvano). Poco ci manca che gli etiopi si prendano anche quel poco di colonie che ci eravamo comprati/annessi diplomaticamente dagli inglesi.Coi livelli di prestigio sotto lo zero per vent'anni, il fronte interno pieno di dannati sovversivi che si mettono pure a fare scioperi organizzati ed attentano addirittura alla vita del re(!) ed infine la voglia di un esotico pugnare che ti viene data e dalla propaganda e dalle letture di Salgari, si arriva al '12, alla Libia, altro paese dei balocchi (a proposito, mi devo rileggere Pinocchio, magari c'è qualche riferimento nascosto ad Adua).

Ora, che ci crediate o no, a noi i turchi la Libia, il Fezzan e la Cirenaica ce li REGALAVANO DIPLOMATICAMENTE.

Ma noi no, "urra durra, onore, pane per i contadini, guerra, guerra!" e via con Pascoli nei teatri che propagandava "guerra, vogliamo la guerra urra e durra", altro che cavallina storna (buffatto: Mussolini ai tempi era contro l'aggressione alla Libia).

La stampa, al solito, intonava il solito motivetto "i libici sono con noi, andiamo a liberarli dall'oppressore!"

Invadiamo, e i libici si schierano coi turchi. PREFERIVANO I CAZZO DI TURCHI.

Vabbè, invadiamo, e che succede? Prendiamo schiaffi su schiaffi.

Un'altra volta. Dai sabbianegri. In pratica ci rimane il controllo di tre città sulla costa.

Poi, scoppia la Grande guerra (alcuni storici sostengono che sia stato proprio il nostro attacco all'impero ottomano a far scaldare le ragadi ai nazionalisti slavi balcanici per una piena indipendenza dall'influenza ottomana e austriaca).

Se interessa, più tardi vado avanti.

>>18616

Da queste parti come la chiamate, esca o baita?

>>18617

Alla fine sono sempre i guerrafondai quelli che credono alle loro stesse cazzate (e tu lupo mi dirai, ma Renzi che c'entra, e io ti rispondo che nelle modifiche alla costituzione c'era pure l'articolo 78).

Comunque, scoppia la guerra in tutta Europa, e noi rimaniamo neutrali anche se stavamo coi crucchi. E indovina indovinello? L'Austria-Ungheria ci dava Trento e Trieste se fossimo rimasti NEUTRALI. Non se fossimo entrati in guerra al loro fianco, ma bastava che non rompessimo i coglioni.

Ma noi no, "URRA, DURRA, GUERRA SANGUE E SBURRA! TENTRO E TIESTRE!"

Mussolini cambia idea sulla guerra e punta sull'accelerazionismo (anche lui da bravo giornaliere viene "incentivato" a pensarla così), poi i fatti della guerra li sapete un po' tutti, le trincee, i comandanti negri andicappati, insomma spero che "Un anno sull'altipiano" di Lussu lo abbiate letto tutti, e se non quello "Niente di nuovo sul fronte occidentale", "Addio alle armi", o perlomeno aver visto "Orizzonti di gloria" di Kubrick. Poi arriva Caporetto. Disfatta totale. Fucilazioni sommarie di chi scappa - 1000 quelli con processo, ma chissà quanti ne ha fatti decimare senza processo quel porco di Cadorna (che ultimamente qualcuno cerca pure di riabilitare) -, riusciamo a perdere territorio, tutti sempre più incazzati, la leva del '99 etc. Poi arriva Diaz che tratta l'esercito un po' meglio, si tira avanti, e poi…

…e poi i crucchi collassano. Collassano perché la linea difensiva sul Piave regge e quindi i crucchi non arrivano al frumento Veneto.

Gli ultimi dieci giorni di guerra sono stralol, con i nostri che letteralmente passeggiano senza troppa resistenza e la ridicola spedizione nautica di Trieste.

Vabbè, arriva il mito della "vittoria mutilata", gigantesca cazzata, perché ci danno l'Istria e Bolzano anche se 1) non sono territori che abbiamo occupato 2) non sono a maggioranza italiana (l'Istria era tipo 50% slava, 40% italiana e 10% crucca), ma tanto "FIUME! URRA DURRA! VITTORIA MUTILATA". E niente, cominciamo a colonizzare queste terre e a "muovere altrove" gli slavi, a dare fuoco ai posti in cui si ritrovano, e pure loro insomma stavano meglio sotto gli Asburgo che sotto i Savoia. Poi arrivano i fasci.

Fine terza parte.

Parte quarta: il ventennio, parte prima.

Orbene, finisce la guerra, ma prima c'è Caporetto. Il re, per convincere la popolazione a combattere, aveva cominciato a promettere la terra ai contadini. Finisce la guerra, e ovviamente si rimangia tutto.

Ora Lupo dirà: vabbè, ma questo che c'entra con le colonie. C'entra, c'entra. Come c'entra che l'emigrazione verso le americhe e la Francia continua ad essere l'unica valvola di sfogo per la popolazione proletaria (ora, non dico che uno per capire la condizione delle campagne italiane debba leggersi Fontamara di Silone o Cristo si è fermato ad Eboli per forza perché è una rottura di coglioni coi terroni che piangono e basta e quindi 'poveretti, cassa del Mezzogiorno', ma la Malora di Fenoglio e qualche altro scrittore delle Langhe tipo Pomini (un must per capire l'Italia sommersa e l'emigrazione, l'ho scoperto da poco ed è davvero tanta roba) non sarebbe male.

Ricapitolando: forte pressione demografica, governo che non mantiene le promesse ai combattenti, tutti incazzati. Il popolo è incazzato con chi? Ma ovviamente coi combattenti. E i reduci che fanno? Diventano fascisti. Ora, il biennio rosso lo si comprende perfettamente leggendo Canale Mussolini di Pennacchi (M di Scurati, anche se ha vinto lo Strega, non te lo spiega per niente ed ha un giudizio troppo moralista), quindi rimando alla lettura di quel capolavoro per capire le dinamiche interne del paese e il consenso popolare avuto dal regime, a noi interessano le colonie.

Sotto il governo del Duce in politica estera e a livello di guerra non facciamo molto di ufficiale, se non stanziare fondi per il Dodecaneso e i patti lateranensi. Ma riusciamo a pacificare la Libia, di cui ci era rimasto il controllo solo su un paio di zone costiere. Come riesce il regio esercito in tale impresa? Massacriamo metà della popolazione con marce forzate nel deserto, roba al pari del genocidio armeno, e iniziamo a usare gli aerei per sparare su carovane (credo che sia stato utilizzato anche un po' di iprite, ma tanto erano sabbianegri e gli portavamo la civiltà, stigrancazzi, no?).

Però resta aperta la questione della pressione demografica, e noi italiani siamo virili, caghiamo figli a raffica perché il maschio italico è fecondo come il sudore che buttiamo sui campi, ma abbiamo bisogno di più campi, più terreno.

Arriva il più grosso successo del Fascismo: la bonifica delle Pontine. Ora, al di là della guerra, delle colonie, delle leggi razziali, dell'olio di ricino, dell'infallibilità del Duce, di quota 90 e tutte le cazzate che verranno fatte, il piano di bonifica del territorio italiano e la spinta all'agricoltura e all'industria attuata sotto il governo fascista è sgtato qualcosa di strepitoso e credo irripetibile che poi ha creato le basi per il boom economico degli anni '60.

Lasciamo perdere che la bonifica dell'Agro redento non l'hanno fatta i gerarchi ma i poveri che andavano a beccarsi la malaria e crepavano come mosche, e che metà delle terre rimanevano ai latifondisti che fino ad allora le avevano tenute alla cazzo di cane per farci la transumanza del bestiame che rendeva di più, il piano prevedeva proprio la bonifica del latifondo. Nel senso che le terre venivano effettivamente date ai contadini e venivano create città dal nulla per farceli rimanere, in Sardegna come in Sicilia come in Puglia come appunto a Littoria (anche per questo poi gli americani hanno avuto via libera nella conquista di quei territori, ai padroni questa cosa mica andava tanto bene).

E la colonizzazione è pure questa, e almeno tra Roma e Napoli ha funzionato (per approfondire consiglio la lettura di Fascio e Martello di Pennacchi, altro grandissimo capolavoro). E niente, la terra viene data davvero ai contadini, e il Duce mantiene le promesse fatte quindici anni prima. Ma non basta per bloccare l'emigrazione.

Dal '30, più o meno, si cominciano a fare i piani per un'aggressione all'Etiopia. Un po' la solita retorica del "VENDICARE ADUA! URR DURR! ITALIA GRANDE!", un po' la leggenda che fossero terre fertilissime che gli sporchi negracci non sapevano far fruttare ma che con il Virile Italico Sudore™ sarebbero diventate dei giardini terrestri, un po' la situazione europea con baffino che voleva invadere l'Austria, un po' l'aquila imperiale che aleggiava su Roma, arriviamo all'ottobre del '35, e alla dichiarazione di guerra.

Piccolo anticipo:

https://www.youtube.com/watch?v=n8xsJMJG1Ho