>La pressione fiscale effettiva sulle imprese, tenendo conto di ogni imposta e contributo, ha raggiunto un livello ufficiale vicino al 70 % degli utili, che in alcuni casi arriva fino all’85 %. Ci sono anche stati casi di imprenditori che, dovendo pagare il 110 % di imposte sugli utili prodotti, si sono indebitati con le banche. Questo livello di tassazione è in linea con quello applicato dal regime sovietico tra la fine degli Venti e i primi anni Trenta, quando Stalin decise di collettivizzare l’intera economia eliminando i ceti produttivi privati.
>Nessuno dovrebbe prendere sul serio questi numeri sull’evasione fiscale, perché provengono da una delle parti direttamente interessate e non da un organo terzo e indipendente. I funzionari del fisco hanno un forte interesse a diffondere le cifre più alte possibili, perché più numerosi e scaltri sono gli evasori, maggiori sono le probabilità di ottenere dal governo un potenziamento di organici, mezzi, risorse e poteri. Il ceto politico, da parte sua, accondiscende volentieri, perché la favola del tesoro nascosto dai perfidi evasori gli offre un facile capro espiatorio da dare in pasto al popolino credulone e indottrinato.
>com’è tipico dei regimi totalitari, spesso alle vittime si è aggiunto l’insulto, la beffa e lo sberleffo: i commenti sarcastici sui suicidi degli imprenditori lasciati dai funzionari ministeriali sui social forum sono particolarmente significativi.
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