traduzione di una storia trovata su reddit (sito che vi piace tanto lo so), il tema:
> Roma non e' crollata e ha formato un impero militare dove si parla ancora il latino.
Sulla sala scese il buio, anche le luci di emergenza si spensero dopo un istante.
"Ecco, ricominciamo" penso' numero 3, e si preparo' mentalmente a sopportare…
…Un lampo di intensita' impossibile penetro' la loro percezione. La luce lentamente diminui' fino a rivelare un bipede in posizione eretta, con una curiosa specie di corazza metallica che lasciava intravedere parti del corpo.
- "Catturate… quella cosa li'", sibilo' numero 1.
- "Quella cosa non sta di fronte a te, cittadino", spiego' numero 3. "E' quella specie di allucinazione che ci capitava ieri. Evidentemente le sanno fare anche a piu' persone contemporaneamente."
- "SALVE, sono Marcus Iulius Orator, Decurione della III Legio Astralis. Sono qui a prendere controllo di questo pianeta nel nome dell'Impero, in un modo o nell'altro. Facciamo nel modo pacifico, che ne dite?".
Ti piacerebbe eh, penso' numero 1. Pero', abbiamo bisogno di piu' tempo per capire come fottere questi qua.
- "Signore, non abbiamo autorita' per rispondere alla vostra richiesta. Questa, signore, e' una democrazia, e l'Assemblea Generale deve…"
- "La democrazia? non puo' essere implementata nella vostra societa' e voi lo sapete benissimo, cittadino. Sono abbastanza sicuro di star parlando con chi regge i fili."
- "Noi siamo semplicemente quelli che redigono bozze di politiche fiscali, noi non…"
- "Il denaro e' stato reso misura unica di ogni aspetto del vostro marcio ordine sociale. Conosciamo il trucco. Gran parte dei pianeti sottosviluppati sono fatti cosi'."
-"E voi, non avete bisogno del nostro denaro, generale?"
- "Proprio per niente. E, non sono generale. Un decurione comanda solo 10 aeronavi. Che per questo posto sono piu' che sufficienti."
- "Siete del tutto sovrastati numericamente, potrei per caso sapere che genere di armi intendete usare contro milioni e milioni di unita' di controllo, completamente autonome e veloci come la luce?"
"Un'arma. La conoscenza. Il vostro sistema e' basato sulla ignoranza. La vostra gente non conosce i segreti della produzione di energia, del coltivare il proprio corpo e la mente, dell' alchimia, di Dio. Noi cambieremo le cose e le vostre armi non ci possono far niente. Il sistema crollera' nel giro di una notte, visto che finira' la scarsita' artificiale, non ci sara' bisogno delle terapie che sono obbligatorie per sopravvivere in questo buco inquinato, e la gente sara' contenta di fare a meno della burocrazia bizantina che vi da' tutto in mano, a prescindere da chi essi decidono di votare."
- "QUESTO NON SUCCEDERA' SENZA SCONTRO, COMANDANTE O COME CAZZO TI FAI CHIAMARE", disse numero 1, tremando. "NOI LI ABBIAMO FATTI, NOI LI CONTROLLIAMO, O LI FACCIAMO FUORI. SARETE IMPERATORI DI UN DESERTO DESOLATO".
La luce che circondava Marcus Iulius divenne intensa, ma la sua voce rimase inalterata.
"Tu non puoi piu' fare nulla, numero 1. Non potete ritornare alla realta' e interagire in essa. Voi rifiutate la via pacifica. Potevate esserci di aiuto ma avete appena scelto di mettervi contro Roma. Quindi rimarrete confinati fino a quando potrete vedere cosa puo' diventare un pianeta come il vostro. Poi vivrete, o meglio sopravviverete, insieme ai non cooperanti. VALE!"
Numero 3, cercando di mantenere gli occhi aperti grido' "BUGIARDO! Ci metterete tutti in croce, lo so. Le voci girano."
Marcus Iulius stava quasi scoppiando a ridere, allora interruppe il contatto, si alzo' dalla poltrona, e ando' a prepararsi un bicchiere di vino, pensando tra se' "Non c'e' giustizia, eh, Roma? Normalizzi un'infinita' di pianeti, sconfiggi orde di barbari di ogni tipo, dai forma a galassia dopo galassia, e questi animaletti qui? di cosa si ricordano quando parlano di te? di quell'unica fottuta volta che hai messo in croce la persona sbagliata. Ma pensa te."