Letto tutto
Bah, che dire, inizia con uno sproloquio su come i discorsi del duce fossero semplici, poco elaborati ma sensazionalisti e teatrali
E già qui mi verrebbe da dire, ma siamo sicuri che sia una cosa inerente al fascismo o comunque alla destra? i discorsi di uno Stalin, per dire, avevano davvero più spessore intellettuale? non è che forse i discorsi e la propaganda per le masse assumono questi aspetti per ovvi motivi?
Poi prosegue a fare un parallelo con i cosiddetti "fascisti dei social" cioè persone più o meno a destra che postano so goybook (anche se, spezzando una lancia in suo favore, sembra accennare lui stesso che l'etichetta "fascista" è una volontaria iperbole)
E anche qui mi aspettavo di fare un discorso del genere, se i destrosi su Facebook scrivono in maniera semplice se non sgrammaticata è perchè Facebook è un covo di cerebrolesi, non per qualche caratteristica innata della destra
Ma l'autore scende ancora più in basso, prende alcuni topos e argomenti tipici di questi "social fascisti" e li mette alla gogna
E quando parlo di mettere alla gogna non intendo controbattere, ma presentare le argomentazioni del nemico in tono derisorio, senza controargomentare, ma solo facendo capire che loro sono stupidi e noi siamo illuminati
Ad esempio ci fa presente di quando si parla di "nostra terra" "nostre tradizioni" e via dicendo, non ci spiega perchè un popolo non dovrebbe sentirsi legato alla sua terra o alle sue tradizioni, lo taccia semplicemente come "eccesso di possessivi" e li paragona a cani che delimitano il loro territorio col piscio
Che classe
Oppure quando si mette a discorrere su come questi fantomatici fascisti della rete stiano usando le conquiste del femminismo contro le donne, qua non so bene a cosa si riferisca, per quel che riguarda me, io penso che la rivoluzione sessuale degli anni '60 sia stata un errore, e gli unici esempi che mi vengono in mente in cui la destra si appropria delle argomentazioni pro-libertà delle donne è quando si evidenzia l'ipocrisia delle femministe "la figa è mia e decido io" che si stracciano le vesti quandunque si osi muovere critiche all'Islam, religione radicalmente patriarcale che sta piano piano crescendo in numeri ed influenza in seno alle nazioni europee (ma anche qui non vedo come ciò si potrebbe interpretare come un attacco alle donne). In ogni caso tutti stupidi anche loro
Il tutto per costruirsi infine uno stereotipo del destroide odierno "abbronzato", "palestrato" ed "edonista" (francamente non mi ci riconosco, ma tant'è) da poter liberamente attaccare a suon di argute frecciatine. Insomma, ciò che in inglese chiamerebbero "strawman"
E a proposito di inglese, come ha detto questo lupo qua >>5545 è risibile vedere questo italiano sofisticato accanto a termini inglesi presi di peso dal lessico degli SJW americani
"Hate speech", "Slut shaming", ma va a cagare, va
tl;dr: è l'esatto stereotipo dell'intellettuale sinistroide pronto ad illuminare le masse ignoranti mentre annusa le sue scoregge