>“Da quale esigenza è nato il libro?” ha chiesto Francesca, per iniziare. Nel 2016 Jonathan ha scoperto di essere sieropositivo. Ecco la causa della modesta ma persistente febbre che aveva. Anche se di HIV oggi non si muore più, rimane lo stigma, tanto che la sigla – ha notato lo scrittore – non compare nella locandina dell’evento. L’HIV crea ancora imbarazzo.
>Lui però ha deciso di non tacere, anzi, di raccontare tutto fin dal primo momento, per evitare che altri lo dicessero al posto suo. “Sono uno a cui piace avere il controllo delle cose che lo riguardano”, ha detto sorridendo e piegando la testa di lato, in uno dei gesti per lui abituali (ho potuto constatare durante l’incontro. Ne risultava ben visibile la lettera ebraica Waw, iniziale di Jonathan, presumo). Da allora Jonathan è diventato un punto di riferimento, per esempio per le persone che hanno paura di fare il test.
SPETTA SPETTA NÈ