>>12898
ok, permettimi di spiegare. da bambino e nella prima adolescenza, la persona che mi preparava da mangiare era mia nonna, causa famiglia moderna, che è una persona assurda, insistente e prepotente, a modo suo.
unisci questo al fatto che a un certo punto ha scoperto il microonde ed è riuscita a mettere le mani su un congelatore a pozzetto.
il problema non era la monotonia o la dubbia salubrità del cibo. il problema è che quando la roba cominciava a guastarsi lei ci metteva qualche salsa sopra e te la serviva.
ma non finisce qui. la signora aveva, non nel senso che è passata a miglior vita, ma nel senso che da parecchio tempo ho imparato a dirle di no, il vezzo di preparare dolci, e te li portava, in quantità industriale e spesso mi sa più per vuotare il magazzino che per farti un piacere.
aggiungi questo al fatto che sono stato educato a non sprecare il cibo… per me è un atto di una violenza assurda. dico sul serio.
quando andavo in prima media una volta ha fatto delle ciambelle. universalmente gradite.
il problema è che non ha più smesso di farle. le faceva una volta ogni una o due settimane e un'pò le teneva altre le congelava. andavo a scuola con questa roba, in sacchetti di carta istantaneamente trasparenti, e al venerdì o al sabato erano dei pezzi di legno unto.
dopo…dopo ha scoperto le torte di quelle che trovi l'impasto nel sacchetto al supermercato. da allora quando mia nonna mi dice "ti ho fatto la torta per il compleanno" vuol dire "ho preso due impasti spaiati al supermercato, ci ho buttato dentro qualche pezzo di frutta e l'ho consegnato a mia sorella (una vecchietta con un talento per bruciare la roba fuori e lasciarla cruda dentro), causa forno rotto, e l'ho seppellita di zucchero a velo(che odio) per coprire il bruciato".
dici che il mio è un disturbo alimentare?
a ci tengo a precisare che nonostante tutto voglio bene a mia nonna, sotto questo tronco le radici sono quelle.