Fu egualmente ferma e materna, quando mi convocò per dirmi che il mio saggio di traduzione non era stato troppo soddisfacente.
(F) "Benedetto figliolo, ma perché non ha seguito i miei consigli? Le avevo detto, no?, fedeltà al testo. E guardi qua. Dove siamo, dunque?"
(G) Sfogliava le mie cartelle tutte corrette a lapis.
(F) "Sì, quel punto dove il capitano invita i suoi uomini all'assalto della trincea nemica. Le sue parole… Sì, ecco. Lei mi traduce: Sotto ragazzi, eccetera. Ora guardi il testo inglese. Dice…"
(G) Adesso sfogliava il libro, e trovò la crocetta al margine.
(F) "Il testo dice: Come on boys. Capisce? Lei mi ha invertito il significato. Come on boys vuol dire venite su ragazzi, e così bisogna tradurre. Lei mi mette l'opposto, cioè non su. ma sotto. E ancora, più avanti, dove descrive l'alzabandiera a bordo. Lei ha tradotto, mi pare, i marinai si scoprirono, sì, si scoprirono, ha tradotto lei, mentre il testo inglese diceva: The crew raised their hats. Vede l'inglese come è preciso? La ciurma alzò i loro cappelli. Alzò, capisce, come a salutare la bandiera sul pennone."
(G) E con la mano fece anche lei il gesto di chi alza un cappello. Mi provai a dire qualcosa, ma lei m'interruppe.
(F) "Lo so, il risultato è lo stesso, quando uno alza il suo cappello, si scopre, ma allora bisognerebbe precisare che scoperto rimane il suo capo. Dire, non so, che i marinai scoprirono i loro capi, oppure le loro teste, ma così risulterebbe un po'… come dire?… un po' faticoso."
(G) Sorrise.
(F) "Io lo dico sempre ai traduttori: non cercate di inventare, state sempre dietro al testo, che oltre tutto è più facile. La ciurma alzò i loro cappelli, dunque. Lei poi, vede, tende a saltare, a omettere parolette, che invece vanno lasciate, perché hanno la loro importanza. Più avanti, per esempio, lei mi traduce: Gli strinsi la mano. Ebbene, l'inglese è più preciso, e dice infatti: He shook his hand, cioè egli strinse, ma più precisamente scosse, la sua mano, o se vuole, meglio ancora, egli scosse la mano di lui."
(G) Continuava a sfogliare le mie cartelle.
[…]
(F) "Locuzioni dialettali. Lei ha questo difetto, le locuzioni dialettali, come tutti i toscani, del resto. Per esempio lei traduce: Bottega di falegname. Bottega è un toscanismo, no?"
(G) Veramente non mi pare," risposi, trovando non so come il coraggio. "Leopardi parla appunto del legnaiuol che veglia nella chiusa bottega… E Leopardi non era toscano."
(F) "Be' be',Leopardi era Leopardi, Lui poteva anche permettersi qualche locuzione dialettale."
(G) Mi sorrise ancora.
(F) "Vede, ho corretto con un più italiano laboratorio di falegname eccetera.
[…]
(G) Io ormai tacevo, e forse ero anche rosso di vergogna, sperando solo che la vedova avesse vuotato il sacco e mi permettesse di andare via.
(F) "Un'ultima cosa, a volte lei appiattisce certi bei modi di dire inglesi. Per esempio qui. Lei dice che i mezzi da sbarco erano le mille miglia lontani dalle coste laziali. Questo suo le mille miglia è assai meno efficace che nel testo inglese, dove si parla di a hell of a distance, cioè di un inferno di distanza. Sente come è bello? I mezzi da sbarco erano a un inferno di distanza eccetera. È molto più robusto, questo inferno di distanza, non le pare?"
(G) Capii che mi voleva congedare e mi alzai. "La traduzione?" farfugliai sulla porta.
(F) "Be', ha visto, no? Vuole un consiglio? Si faccia prima le ossa con qualche editore minore, poi ritorni fra qualche mese, un anno. E si ricordi i miei consigli."
(G) Quella notte non chiusi occhio, e forse anche piansi.
tutto questo per chiedere…voi avete mai fatto qualche serio lavoro di traduzione?